Guasto scaldabagno a gas dopo 30 giorni dall'acquisto.
Proprio ad inizio quarentana, dopo quasi 10 anni di onorato servizio decide di lasciarmi lo scaldagno a gas, così chiamo un centro autorizzato per chiedere la riparazione, mi chiedono una cifra vicino all'acquisto di un nuovo scaldabagno, così decido, onde evitare specialmente durante la quarantena e avendo un bimbo piccolo di rimanere senza acqua calda.
Pago, circa 1300 euro per tutto, scaldabagno + montaggio (cifra fuori mercato per uno scaldabagno a gas, ma mastico la foglia, poichè sono venuti il giorno dopo a fare il lavoro in questo periodo, ed è giusto così..)
Funzionava tutto meglio di prima, quindi tutto ok!
Dopo 30 giorni esatti, lo scaldabagno va in blocco
Ovviamente il reset non risponde. I tasti neanche. Quindi stacco il contatore generale e lo riaccendo e la caldaia si riaccende, va in standby, ma i tasti non rispondono e non eroga acqua calda. Dopo alcune ore riappare il messaggio d'errore.
Chiamo il tecnico, che dopo aver cambiato qualche pezzo, dice che la caldaia è OK ma il problema è la mia corrente e che serve un trasformatore esterno per stabilizzare. (parla di fase e/o sbalzi di corrente)
Ora loro dicono che per fare questo intervento devo chiamare un elettricista a mie spese e quindi se ne lavano le mani.
Mi chiedo se possa essere vero considerando che io non ho mai avuto nessun problema con nessun elettrodomestico prima di oggi.
E' possibile che sia vero ciò che dice il tecnico? Possibile che basti asserire che il problema sia esterno per non sostituire un prodotto difettoso dopo neanche un mese di funzionamento?
Tra l'altro il tecnico non ha neanche messo un tester per verificare, ha chiamato "milano" e gli hanno detto questa cosa in base al codice d'errore.
Se qualcuno potesse aiutarmi ne sarei molto felice, sono molto stanca delle persone che si approfittano di una donna pensando di fregarla facilmente.
Grazie in anticipo per qualsiasi suggerimento possiate darmi.
Giulia